Sfratto per morosità: che cos’è? Qual è la procedura per lo sfratto? A chi rivolgersi? Tra pratiche, svolgimento e conseguenze. Lo Studio Assistenza Legale, specializzato nello sfratto per morosità, fornisce qualificata assistenza in tutta Italia a tutti coloro che necessitano di rientrare in possesso della propria abitazione.
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Sfratto per morosità: che cos’è?
Lo sfratto per morosità consiste in un procedimento che permette al locatore di poter ottenere il rilascio e dell’immobile da parte dell’affittuario, in seguito alla suddetta morosità nel pagamento del canone d’affitto. Diversamente dalle altre procedure è quello tecnicamente più rapido, poiché è possibile rivolgersi ad un avvocato e chiedere consulto già dopo i primi canoni non pagati. Difatti, l’art. 658, comma 1, del Codice di Procedura Civile stabilisce che “il locatore può intimare al conduttore lo sfratto, anche in caso di mancato pagamento del canone d’affitto alle scadenze, e chiedere nello stesso atto l’ingiunzione di pagamento per i canoni scaduti”.
Per quanto riguarda la procedura sfratto per morosità e per poterne accedere, devono ricorrere due presupposti:
- Vi deve essere un regolare contratto di locazione ad uso abitativo o commerciale. In sua mancanza non sarà possibile intraprendere l’intimazione di sfratto per morosità;
- Vi deve essere il mancato pagamento del canone d’affitto, la cui misura è prestabilita dall’art. 5 della l. n. 392/1978 “in una mensilità decorsi venti giorni dalla scadenza prevista”, in sostanza parliamo di un mancato pagamento nel termine previsto. Ma non solo, anche degli oneri accessori quando l’importo non pagato superi quello di due mensilità dello stesso affitto. Questo criterio però trova applicazione solo per le locazioni ad uso abitativo e non per quelle ad uso diverso.
Sfratto per morosità: procedimento per lo sfratto
Appurato cosa sia lo sfratto per morosità ed i suoi principali presupposti è il momento di comprendere tutta la procedura sfratto morosità.
Partendo da un presupposto, i soggetti legittimati al procedimento sfratto per morosità sono le parti del rapporto di locazione, ci si riferisce quindi ad una parte attiva ed una passiva. La parte attiva è il locatore, mentre la parte passiva è il conduttore. Quindi, la legittimazione alla procedura di sfratto per morosità appartiene al locatore, ma tale legittimazione ad agire include anche l’erede o il legatario e il comproprietario del bene.
Il procedimento di sfratto per morosità, inizia con l’invio di una lettera di diffida da parte del locatore, questa ovviamente nasce dal momento in cui il conduttore non paga più i canoni mensili pattuiti. L’invio della comunicazione è solitamente effettuata per raccomandata con ricevuta di ritorno. Ad oggi, grazie alla tecnologia, anche in formato digitale attraverso una PEC, dove si sollecita il pagamento dei canoni non ricevuti nei mesi indicati, facendo nascere un termine di riferimento. Trascorso questo termine e non ricevuto nessun pagamento, l’affittuario è invitato poi a lasciare l’immobile. Laddove dopo questa diffida non si producono gli effetti sperati, il locatore potrà agire con un atto di intimazione sfratto per morosità, con citazione in udienza per la convalida e l’ingiunzione di pagamento per i canoni scaduti.
Il conduttore, arrivati in questa fase, può: presentarsi all’udienza e fare opposizione; saldare la morosità; domandare al giudice il termine di grazie o addirittura non presentarsi affatto. Nei primi casi se si presenta all’udienza e fa opposizione alla convalida, il giudice rinvierà l’esame delle cause di opposizione al giudizio ordinario. Sceglierà se concedere o meno al proprietario l’ordinanza di rilascio dell’immobile. Se invece il conduttore si presenta e salda la morosità, il procedimento verrà così concluso. Mentre laddove non fosse interessato ad eseguire il pagamento, dovrà lasciare l’abitazione nel termine prestabilito.